L’articolo che volevo segnalarvi oggi riguarda i possibili effetti benefici della musica sull’uomo. Un libro uscito recentemente negli Stati Uniti, La tua playlist ti può cambiare la vita, degli psicologi Galina Mindlin, Don Durousseau e Joseph Cardillo, sostiene come la nostra playlist, la serie di canzoni contenute in un lettore mp3, possa essere utilizzata per stimolare tutta una serie di rispondenze da parte del nostro cervello. Potremmo addirittura usare la canzone giusta al momento giusto. Gli autori individuano quattro grandi aree chiamate ‘sentirsi meglio’, ‘euforia’, ‘darsi da fare’ e ‘calmarsi’. Per ognuna di queste aree individuano delle canzoni che agevolerebbero il cervello nel far questo. Scopriamo così che per sentirsi meglio potremmo ascoltare Like a rolling stone di Bob Dylan, mentre se volessimo una buona dose di euforia potremmo scegliere tra Beat it di Michael Jackson oppure Thunder road di Bruce Springsteen e così via. Insomma il potere terapeutico della vostra musica preferita potrebbe non essere legato ad una questione di gusti personali, ma ad una vibrazione della musica stessa con il nostro cervello.
Spiega l’articolo che ritmo, armonia, risonanza e sincronia sono fra l’altro termini musicali che vengono sorprendentemente usati anche nello studio del cervello. E che i ritmi del cervello, viceversa, sono organizzati con gli stessi principi della musica. Noi stessi, dicono, siamo musica: “La prima musica codificata nella nostra memoria è proprio la prima vibrazione che ci ha generato: il ritmo delle nostre prime cellule”.
Insomma, un motivo in più per concederci il nostro disco preferito. Magari scegliendo di stimolare, nel frattempo, uno stato d’animo piuttosto che un altro! L’articolo è di Repubblica (03.01.12) ed è a firma di Angelo Aquaro.
Eccovi il link: http://www.repubblica.it/spettacoli-e-cultura/2012/01/03/news/musica_anti_stress-27522931/
A presto…
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