Nel caso di Enzo c’era un’immagine che tornava spesso: quella per la quale Enzo si senta meno degli altri, già accennata prima. Per meno intendo che si senta fisicamente e intellettualmente meno degli altri e, nella sua visione questo è mitologico, è un dato acquisito con cui lui si relaziona agli altri (e con se stesso!) e gli permette di vedersi solo come quello che non può stare al passo con gli altri in nessun campo. Non riesce a vedere le varie cose per cui non solo sta al passo con gli altri ma, magari, anche un passo avanti, come per esempio nella scuola, perché questo aspetto non si addice con la visione che lui ha di se stesso. Cerca sempre gli elementi che confermino questa visione non quelli che li disconfermino.
Quale senso può avere per lui questo? Lavorandoci su noto come questa visione sia in parte sua ma anche un rimando dell’ambiente circostante che gli ha reso sempre un’immagine di se stesso come gracile, mingherlino, poco adatto agli sport, poco adatto alle attività in cui fosse necessaria la forza fisica, esaltando invece le sue doti intellettuali. Il risultato è stato che Enzo è molto sveglio dal punto di vista intellettuale (ovviamente non ricoscendoselo perché comunque, è la persona che non sa far nulla), ma crede di non poter far nulla sul piano fisico. Crede non sia il suo campo. Quanto di questa idea è sua e quanto è introiettata dal modo circostante? Ormai, possiamo dirlo, è anche sua. Ma lo rappresenta ancora? Mentre lavoriamo cerco di farlo riflettere su questo, su come questa idea sia ormai di tutti ma che non riesco a capire quanto rappresenti ognuno di loro e soprattutto lui. Ma, come dicevamo, questa immagine non può essere abbandonata se non ci si può vedere in un altro modo. Voi potreste traslocare senza avere ancora una casa dove andare? Così per Enzo. Innanzitutto riflettiamo su quanto questo lo rappresenti. Molto, mi dice. Quanto lo stimola a cambiare? Per nulla, mi dice. Questa ormai è la sua realtà. E, in questo punto, cerco di introdurre la nuova prospettiva di cui parlavamo prima. L’idea nuova è che lui abbia dato retta a quest’immagine per proteggere altre persone. In altre parole, gli rendo l’impressione che questa immagine sembra appartenere più a coloro che da bambino vedevano Enzo piccolo e gracile (soprattutto, vengo a sapere, in famiglia) e che Enzo si sia sentito così più per proteggere la visione degli altri oltreché la sua. Sarebbe un cambio di prospettiva enorme, non solo per lui ma anche per tutti che si troverebbero a dover fare i conti con elementi del tutto nuovi. Questa sua incapacità fisica non sarebbe allora REALE, sarebbe frutto di quella mitologia condivisa per cui lui non sarà in grado di fare bene attività pratiche.
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