4)l’abilità nel bilanciare intimità e distanza nelle relazioni intrafamiliari.
Altro importante tema riguarda l’abilità che il sistema familiare possiede nel riuscire a conciliare l’intimità e la distanza.
In ogni relazione la distanza psichica (…) deve essere regolata sia nella fantasia che nella realtà, trovando un equilibrio “relazionale” tra gli estremi di essere troppo vicini (fusione) ed essere troppo distanti (disimpegno). [1]
Una famiglia funzionale è una famiglia che riesce a mettere assieme due tendenze che possono essere del tutto contrastanti tra di loro e riesce a fare una sintesi. Ai due estremi abbiamo la fusionalità e il disimpegno. La fusionalità è l’incapacità che i membri di una famiglia possano percepire dei confini netti tra l’uno e l’altro membro. La fusionalità è spesso fonte di confusione perché non permette di stabilire a chi appartengono determinate emozioni che sembrano appartenere a tutti (e, perciò, a nessuno!) dei membri familiari. Il contrario della fusionalità è il disimpegno la capacità cioè di stare separati dagli altri membri della famiglia. Nessuna di queste due tendenze, se fosse presa “pura”, potrebbe essere considerata come necessaria per la funzionalità di una famiglia perché entrambe costituirebbero degli eccessi non funzionali. D’altro canto, riuscire a trovare una mediazione non sempre riesce facile e, anzi, talvolta appare proprio impossibile. Le famiglie si barcamenano tra queste due tendenze cercando di fare un lavoro di sintesi che sembra difficile. E’ anche vero che fusionalità e disimpegno possono essere predominanti all’interno di un sistema familiare in alcune fasi di vita del sistema familiare stesso.
Monica, pochi mesi, è la gioia dei suoi genitori. Non si stancano mai di accudirla e la madre cerca di passare più tempo possibile con lei, coccolandola e tenendola in braccio. Non sembra esserci nessuna separatezza tra lei e la madre. Sempre Monica, 3 anni, inizia a voler sperimentarsi rispetto al mondo circostante. Ormai ‘indipendente’ riesce autonomamente ad esplorare l’ambiente circostante. Questa curiosità allarma non poco la madre che teme possa farsi male. La preoccupazione della madre è vista, però come impedimento dalla bimba che non vuole perdersi cosa si nasconda in quel cespuglio laggiù. Nel momento in cui Monica si punge il dito con una pianta grassa nascosta nel cespuglio, torna correndo dalla madre. Sempre Monica, 17 anni si è stufata di sentire sua madre ripeterle sempre le stesse avvertenze ogni volta che le chiede di uscire. Cosa non darebbe per farla stare zitta e non sentirla più. Monica 33 anni, madre di Guenda 2 anni. Crede di poter capire l’ansia che aveva sua madre ogni volta che lei si allontanava, così come capita a lei con Guenda. Come si sente vicina alla madre e come le sembra di sentirsi in colpa per non averla ascoltata allora!
Quando ci sono bambini piccoli, spesso si assiste ad una alto grado di fusionalità tra la madre e il figlio che può coinvolgere anche tutto il resto del sistema familiare. Viceversa nella fase adolescenziale dei figli si può assistere ad un loro disimpegno, e quindi ad una forte distanziamento rispetto al sistema familiare stesso.
Come detto sono fasi che possono attraversare tutto il ciclo di vita di una famiglia. Non sono in se giuste o sbagliate a priori. Lo diventano nel momento in cui queste opzioni divengono delle gabbie all’interno delle quali non esiste più nessuna alternativa.
Con questo si conclude questa breve trattazione circa la funzionalità o la disfunzionalità di una famiglia.
Che ne pensate?
A presto…