Ciao Fabrizio, ci sarebbe anche una terza parte della domanda, o meglio della risposta… ma quanto costa ? Aspetto banale, parlando di salute, ma che unito al preconcetto verso la terapia per “matti”, rende ancor più difficile l’approccio. Sono convinto che se fosse economicamente più alla portata, ci sarebbe anche più gente negli studi. E non si può pensare ai consultori, perché li davvero pochi casi eclatanti.
Ciao Stefano. Innanzitutto grazie dell’attenzione che dimostri nei confronti degli argomenti del blog. La tua domanda solleva una questione non da poco perché, come tu stesso dici, se fosse alla portata di tutti più gente penserebbe di andarci. Temo, però, che la questione sia più articolata. Economicamente uno psicologo ha degli standard di riferimento al quale attenersi. L’ordine degli psicologi,per ogni prestazione, individua una tariffa minima e una tariffa massima di riferimento. Giusto per fare un esempio, una seduta di consulenza e/o sostegno psicologico individuale va da un minimo di 35€ ad un massimo di 115€: una oscillazione di ben 80€. Se grossomodo 35 € sembrano una spesa affrontabile da un maggior numero di persone, 115 sembrano una spesa più impegnativa. Diciamo in linea generale che il costo della prestazione può dipendere da una molteplicità di fattori. Tra gli altri:
– Complessità dell’intervento;
– Numero di persone coinvolte;
– Situazione socio economica della persona;
– Urgenza della prestazione.
Quello che posso dire è che, spesso, le persone trincerandosi dentro un generico “costa troppo” riescono a non prendere in considerazione l’ipotesi di andare a fare un lavoro di questo tipo. In realtà il lato economico, le modalità di pagamento, possono essere contrattate con la persona alla quale vi rivolgete. Starà poi a voi capire se queste condizioni possano o non possano soddisfare le vostre esigenze. Se riesce a venirvi incontro è una buona cosa ma non immaginatevi di poter tirare sul prezzo perché l’oggetto dello scambio siete voi. Quanto vi mettereste a contrattare sul vostro valore? Vorrei anche che teneste presente un altro aspetto: non è automatica ne l’equazione pago:molto=vale:molto, ne l’equazione contraria pago:poco=vale:poco.
La mia opinione in proposito è molto chiara: se il lato economico è, in linea teorica, un discorso molto personale (spesso si dice che non si possano fare i conti in tasca alle persone) è pur vero che ogni persona spende in base alle priorità che essa stessa si prefigge. Se una persona non si considera una sua stessa priorità perché dovrebbe prendere in considerazione l’ipotesi di investire in un lavoro su se stessa?
Non fraintendetemi: credo che ognuno sia libero di spendere quello che ha nel modo che ritiene più opportuno. Credo, però, che il modo in cui decidiamo di spendere i nostri soldi dica molto su di noi!
Le mie tariffe sono frutto di questa mia premessa: se volete possiamo parlarne di persona. Il primo colloquio presso il mio studio è gratuito. Io conoscerò le vostre esigenze e voi il mio modo di lavorare!
Per il momento vi saluto.
A presto…
Tutti i diritti riservati