Le ‘leggi’ del sesso (e dell’amore!)

Le 'leggi' del sesso (e dell'amore!)Qualche giorno fa, tornando a casa in macchina, ascoltavo distrattamente la radio quando, nel tipico chiacchiericcio radiofonico, mi colpisce la notizia che in alcuni stati americani, moltissime pratiche sessuali, ritenute accettabili tra due adulti consenzienti, siano vietate o regolamentate per legge. I divieti hanno per lo più risvolti comici per la loro inapplicabilità sostanziale. Incuriosito, facendo qualche ricerca su internet, ho trovato una vera e propria genesi dell’assurdo riguardo ad alcune delle leggi che regolamenterebbero lo svolgimento di attività sessuali tra adulti. Per esempio, in Oregon, esattamente nella cittadina di Willowdalw, è contro la legge per un marito bestemmiare mentre fa sesso. A Sioux Falls, negli alberghi, ogni stanza deve avere letti gemelli. Ed i letti devono essere sempre separati per un minimo di due piedi quando una coppia affitta una stanza solo per una notte. Ed è illegale fare l’amore sul pavimento tra i letti. Nello Utah nessuna donna può fare sesso con un uomo mentre corre in ambulanza all’interno dei confini della cittadina di Tremont. Se sorpresa, la donna può essere incolpata di ‘infrazione sessuale’ e “il suo nome verrà pubblicato sul giornale locale”. L’uomo non è incolpato e il suo nome non è rivelato. A Washington, D.C la sola posizione sessuale accettabile è la “posizione del missionario”. Qualsiasi altra posizione sessuale è considerata illegale. (fonte www.nemesi.net) Ma si arriva a degli assurdi che sono involontariamente comici nel loro stesso rigore. Per esempio in West Virginia un uomo può fare sesso con un animale solo se questo supera i 18 kg, e non ricordo più in quale stato era permesso, ma solo per donne, possedere un numero massimo di sette vibratori, mentre in un altro stato ancora due amanti durante l’amplesso non potevano sussurrarsi nemmeno all’orecchio parole volgari.

Ora, a parte che vorrei sapere come materialmente possano essere fatte rispettare leggi così assurde, la cosa che mi colpisce è quanto il legislatore abbia avuto bisogno o necessità di regolamentare un chiamiamolo ‘settore’ assolutamente privato dove, stante la consensualità degli adulti che lo praticano, dovrebbe invece vigere la libertà assoluta, la possibilità che le persone possano liberamente esprimersi l’uno con l’altra. La sessualità, scelta esclusiva personale, e più in generale le scelte affettive, dovrebbero essere demandate esclusivamente al singolo. E invece, nel campo più generale dell’amore, ci troviamo di fronte ad estremi come quello dell’iperlegiferazione americana. Mi viene in mente la domanda e la risposta (scusate l’autocitazione!) che diedi nell’intervista fattami dalla collega Carla Sale Musio riguardo appunto la libertà nell’amore. Mi si chiedeva se credevo che l’amore potesse esser normale e la risposta fu: l’amore è la dimensione dell’uomo nel quale l’essere normale ha, forse, meno senso. Data la sua scelta esclusivamente personale, non ha senso, credo parlare di normalità o anormalità,  fatto salvo, ovviamente, il rispetto per l’altro. Invece dobbiamo scontrarci ogni giorno con ‘esperti’ che pretendono di tracciare una demarcazioni tra ciò che in amore è normale e ciò che invece non lo è. L’amore è uno dei contesti più anormali e potenzialmente rivoluzionari nella vita ed è per questo che, e non è un caso, la spinta normalizzatrice è stata più forte durante tutta la storia dell’uomo con giustificazioni religiose, dogmi sociali, riprovazione  e così via. E sono, questi, aspetti che hanno pesato e che tuttora gravano tanto nelle scelte di vita delle persone.

Credo fermamente in quello che risposi in quell’occasione. Gli esempi ai quali vi ho appena accennato mi sembrano si possano ricondurre a questo, nient’altro che una sciocca regolamentazione di quello che è uno degli aspetti più liberi della persona umana. L’intento è quello di  regolamentare e disciplinare un settore nel quale le regole valgono molto poco. Naturalmente, lo ribadisco, la libertà vale ed è massima solo nel rispetto delle persone coinvolte.

Rubo la battuta alla già citata dottoressa Carla Sale Musio: il cuore non è normale. Credo sia assolutamente vero. Su quanto cerchino di essere normalizzatrici le spinte del legislatore, invece, ci sarebbe ancora molto da discutere.

Che ne pensate?

A presto…

Fabrizio

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