L’idea per questo post mi è stata data da alcuni genitori che inevitabilmente mi chiedevano perché il loro apparentemente perfetto figlio si fosse trasformato all’ingresso della scuola media. Nelle loro descrizioni era come se il loro figlio (o figlia naturalmente) all’ingresso nella scuola media, quindi tra gli undici e i tredici anni, fosse, come in una sorta di maledizione, condannato a cambiare diventando molto diverso rispetto a come era stato durante le scuole elementari. La domanda, inevitabilmente, è sorta spontanea: che succede ai ragazzi quando entrano nella scuola media? Per aiutarci a capire a cosa possa essere dovuto questo ‘peggioramento’, ho trovato un brano che credo possa illustrare molto bene alcune delle dinamiche che possono portare a questo:
I problemi più seri iniziano con l’ingresso nella scuola secondaria di primo grado (l’ex scuola media) perché ‘tutti’ da capaci tornano ad essere ‘meno capaci’. Mi spiego. Se la scuola proponesse un percorso che non avesse come obiettivo primario l’apprendimento, tutto sarebbe più semplice: ognuno farebbe quel che sa fare e tutti viaggeremmo senza la necessità di sopportare la frustrazione del non saper fare. in fin dei conti l’apprendimento pone sempre questo problema: appena hai imparato qualcosa di nuovo, un docente ‘rompe’ e ti chiede quello che ancora non sai, quasi una sorta di perfidia che si accanisce contro l’alunno. Ognuno giustamente reagisce come può! Che cosa succede effettivamente! Che ciò che ti ha reso capace alla fine di un percorso quinquennale di scuola primaria (e rende tranquillo il genitore…) in poco tempo svanisce: le richieste tornano ad essere ‘incomprensibili’ come quando avevi iniziato in prima elementare e ti sembra di stare in un ambiente che parla un’altra lingua, fa strane richieste e s’inalbera perché tu, studente cresciuto, non sai dare risposte adeguate, più mature, più adatte alle classi che frequenti. Ma cosa hai imparato nei precedenti anni scolastici? Forse cose troppo elementari, nemmeno insegnate troppo bene e valutate… troppo ‘ottimamente’: al massimo sarai stato uno studente da ‘buono’. Che cosa succede in questa fase della vita delle persone?
- Per gli alunni: si deve ricominciare, si deve tollerare di non capire subito, si deve sopportare che qualcuno ti metta in difficoltà e che spacci tutto questo come necessario per condurti ad un livello superiore di capacità critica, di ragionamento logico.
- Per i docenti: la preoccupazione che la sfida assunta con il proprio lavoro non dia risultati perché accompagnare ‘questi mocciosi’ a diventare persone che ragionano è veramente dura e… c’è poco tempo, non sanno fare, sono distratti, sono ancora troppo bambini, vogliono giocare, i genitori demandano tutto alla scuola e così via.
- Per i genitori: l’intemperanza preadolescenziale comincia a farsi sentire e le contrapposizioni iniziano ad apparire, lasciando disorientati i più, che avevano goduto dei successi, non solo scolastici, di un figlio bravo e rispettoso… Per quanto pronti ad affrontare i problemi legati alla crescita, non si è mai così pronti a sopportare l’idea che nostro figlio rischi di diventare uno che si perde, che va male a scuola, che devia dalla norma! [1]
– Continua –
[1] Rosci, M. (2009), Scuola: istruzioni per l’uso, Giunti Demetra, Firenze, pp. 88-89
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Credo sia il periodo peggiore dela crescita quello che che coincide l’ingresso ne mondo adulto con un cambiamento fisico e mentale che inizia il suo processo in modo confuso…ha ragione l’autrice sugli aspetti di inadeguatezza che vivono alunni, docenti e genitori in questa fase che crea a tutti delle difficoltà, ma io credo sia il passaggio più difficie di una persona che impara tutte le contraddizioni della vita spesso con un senso di inadeguatezza che ingenuamente fa li fa sentire ingenuamente in colpa per qualcosa più grande di loro…inizia la presa di coscienza, di identità, si ruolo…senza che nessuno si preoccupi de loro sentire, del loro essere…inizia il processo di un ammaestramento che appare inevitabie creando un disagio col quale fare i conti ancora prima di averne la capacità…una fase determinante per gi anni a venire che viene spesso trascurata da tutti noi.