Proprio nel momento in cui siamo col fiato sospeso per le note vicende della nave Concordia, e sulla possibilità che questo naufragio provochi dei pesanti danni ambientali, vi riporto il link di un articolo apparso sul Corriere della Sera. Riporta i risultati di uno studio condotto da Thomas Doherty e Susan Clayton. I due, psicologi, rispettivamente del Department of Counseling Psychology e del Department of Psychology del College of Wooster, Stati Uniti, cercano di tracciare un parallelo tra gli effetti del cambiamento climatico e alcune reazioni psicologiche degli individui tra i quali, vengono citate reazioni depressive e disturbo post traumatico da stress. Questi disturbi sarebbero legati ai continui allarmi che vengono ripetuti nei mezzi di comunicazione legati ad un estremizzarsi delle condizioni climatiche. I due psicologi arrivano ad ipotizzare che possa sussistere una relazione tra i comportamenti violenti e il numero delle possibili aggressioni. Lo studio evidenzierebbe la presenza di due gruppi il cui comportamento è molto differente. Da una parte coloro che si allarmano molto a notizie di questo genere, dall’altro coloro che, invece, sembrano del tutto restie a preoccuparsi per notizie del genere. Credo sia il continuum della stessa condizione per cui più veniamo bombardati di notizie di questo tipo, meno ce ne preoccupiamo per una sorta di desensibilizzazione.
Questo aspetto viene chiamato amnesia ambientale generazionale. Credo che il problema stia tutto nell’uso della mole di informazioni che ogni giorno ci raggiungono. Se i mass media dovessero semplicemente riferire le notizie, non ci sarebbe nulla da dire. Il fatto, invece, che calchino la mano sempre di più e in maniera sempre più allarmante spettacolarizzando qualunque cosa, non può che, alla fine, ripercuotersi sul nostro senso di sicurezza. Ma credo che la mia sia una nota inutile perché, come sanno bene, la paura vende. E incrementa l’audience. E i nostri spacciatori di paura, che di audience vivono, sono sempre all’opera!
Intanto eccovi il link:
L’articolo è del Corriere della Sera (15.07.11) ed è a firma di Danilo Di Diodoro.
A presto…
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ormai la gente non si sorprende più di nulla. O meglio, è annoiata perchè ha già sentito tutto…
“I GHIACCI PERENNI SI STANNO SCIOGLIENDO”… Reazione tipica nel 1990: “hai sentito? è terribile! santo cielo facciamo qualcosa o sarà un disastro” Reazione nel 2012: “si lo so, e quindi???” Reazione nel 2030: “balordo.. e mo’ niente più gite a Venezia.. meno male che noi abitiamo in Trentino! domani che fai?” se da una parte preoccupano certe reazioni violente, dall’altra forse preoccupa ancor di più l’idea che di questo passo nulla sarà più capace di smuovere le coscienze.