“Vorrei sapere qual è la differenza tra la psicologia e la psichiatria?? conosco dei parenti che sono incappati in scientology che sinceramente nn saprei ben definire . questi rinnegano la psicologia e considerano molto negativamente la psichiatria.. ti sarei grata se mi potessi essere d aiuto nel chiarirmi le differenze tra le scienze.. grazie Ada”
Approfitto della domanda di Ada per ribadire un concetto già affrontato in precedenza, più precisamente nel post Chi è lo psicologo (04.03.2011) che affrontava in particolare la differenza tra Psicologo e Psicoterapeuta. Essenzialmente la differenza tra psicologo e psichiatra è sia di formazione che di approccio al problema. Mi spiego meglio: lo psichiatra è una persona laureata in Medicina. Lo psicologo una persona laureata in Psicologia. La differenza nella formazione si riflette, inevitabilmente, nell’approccio. Essenzialmente (e semplificando estremamente!), gli psichiatri considerano qualunque problema come frutto di scompensi biologici o somatici. In questo cercano un rimedio che possa ristabilire l’equilibrio biochimico tramite l’ausilio di farmaci. Lo psicologo, invece, ha un approccio che definirei narrativo, legato cioè, ad un lavoro sull’acquisizione del senso che il disturbo ha nella storia della vita del paziente. Lo psicologo non definisce il disturbo in termini di squilibrio chimico e non ritiene che la terapia farmacologica possa essere efficace, se non in casi estremi. Data questa premessa, non credo che un approccio sia meglio dell’altro. O meglio, credo proprio che un approccio sia meglio dell’altro (non sono laureato in Medicina!), ma entrambi hanno, oltre ai punti di forza, dei punti di debolezza. Per la psichiatria tra questi punti di debolezza credo che il più rilevante stia nel fatto di basare molto dell’aspetto terapeutico sull’utilizzo del farmaco. Viceversa, quello dello psicologo non sembra riuscire a godere, dato l’approccio legato al rapporto personale che si instaura tra terapeuta e paziente, di un contesto definibile come ‘scientifico’. Non so se questo possa essere considerato veramente un difetto! Sia lo psicologo che lo psichiatra, dopo altri 4 anni minimo di scuola di specializzazione, che, ricordo, deve essere riconosciuta dal Ministero dell’Università, possono diventare degli psicoterapeuti. Questa, a grandissime linee, la differenza.
Passo ora all’altra questione legata a Scientology. Per chi non lo sapesse, Scientology è un’organizzazione (religione?) con dei soci (adepti?) che credono che l’uomo sia un essere che sfrutta solo parte delle sue potenzialità, soprattutto le potenzialità delle mente. Credo che considerino negativamente la psichiatria (con i suoi farmaci) e la psicologia (meno perchè comunque basata sul rapporto personale) perchè ritengono che l’individuo abbia un potere auto-terapeutico e che debba essere indotto ad imparare l’arte di auto guarirsi piuttosto che dipendere da fonti esterne (psicologo) e tanto meno farmaci (psichiatri). Credo stia qua la base del rifiuto della psichiatria e della psicologia. Personalmente ritengo che sia una posizione troppo estrema. Se credo sia vero il potere non sfruttato della mente umana, è altrettanto vero che ritengo l’uomo un animale sociale e che, come tale, grandi parti delle risorse che attinge siano date dai rapporti interpersonali. Dal contatto. Dallo scambio. Cose che un uomo, da solo difficilmente riesce ad ottenere.
A presto…
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