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elisa
elisa
6 years ago

concordo ..tutto parte dalla conoscenza di noi stessi…senza la quale partiamo con il piede sbagliato..
un caro saluto
elisa

Maria Grazia Rubanu
Maria Grazia Rubanu
6 years ago

Carl Whitaker è uno dei più affascinanti tra i pionieri della terapia familiare, definito anche “terapeuta dell’assurdo” per le sue modalità apparentemente poco ortodosse e destabilizzanti. é il primo a portare l’attenzione in modo così esplicito all’ambivalenza delle emozioni umane, a mettersi in gioco in prima persona con la sua storia personale e le sue emozioni, il suo sè, in poche parole…Uno dei pochi capace di sottolineare la funzione “legante” dell’odio e non solo quella dell’amore.
“Danzando con la famiglia” è un libro che ha colpito molto anche me e mi fa piacere inserire una citazione anch’io:

“Il segreto per essere un buon genitore è essere capaci, a volte di godere dell’odio, invece che averne paura” (Whitaker, 1982)

La possibilità di tollerare tutta la gamma dei sentimenti umani è una strada…

Roberto 83
Roberto 83
6 years ago

eh insomma.. io sono uno che si mette spesso in gioco e che si immedesima negli altri, però sinceramente faccio fatica ad accettare l’idea che dentro di me possa esserci un potenziale assassino o psicopatico. Nel senso, so bene che una determinata escalation di avvenimenti e situazioni può portare una persona apparentemente “normale” a sclerare e a vivere il classico giorno di ordinaria follia, e so bene anche che questo potrebbe riguardare pure me ma, ovviamente, è chiaro che la cosa mi disturba e che cerco di reprimerla.. anche se poi spesso i fatti di cronaca nera mi riportano subito al pensiero, proprio per questo “vizio” di immedesimarmi in altre menti e in altri contesti.. vorrei proprio vedere quanti riuscirebbero a gestire queste pulsioni con lucidità se messi veramente alla prova. Vabbè se non altro finora ci siamo riusciti. Eppure mai dire mai… 🙂

susanna
susanna
6 years ago

Condivido tutto ciò. è essenziale acquisire consapevolezza di se stessi,conoscere e accettare, i propri “lati oscuri”senza pensare che gli aspetti negativi riguardino solo” una certa categoria di persone”.Non è facile,occorre impegnarsi a lavorare su di se,mettersi in gioco,fare esperienze concrete,calarsi nei panni degli altri.Purtroppo si impara bene “la lezione”quando si vivono in prima persona situazioni di disagio…

Roberto 83
Roberto 83
6 years ago

fantastico! concordo in pieno.. la consapevolezza di ciò che anche noi proviamo è assolutamente necessaria per capire gli altri, che non sono certo così diversi da noi come a volte ci piace pensare. Il fatto è che è difficile essere sinceri, specie con noi stessi. Ma guardare dall’altra parte per non doverlo fare in noi stessi non è certo la soluzione.. è solo paura forse.. e se si tratta di paura significa che involontariamente abbiamo già guardato e non ci è piaciuto.. ma chi è che riesce davvero ad essere obiettivo con se stesso? con gli altri si magari, ma è decisamente più facile.

martina
martina
6 years ago

bellissima tematica e fortemente interessante …. è vero .. chi più dello psicologo deve essere a conoscenza di certe dinamiche che passando per il suo inconscio riaffiorano poi nella sua mente con delle vesti differenti?

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