La ricetta della felicità sta nell’agire?

La ricetta della felicità sta nell'agireNel post di oggi vorrei segnalarvi un articolo di Repubblica nel quale si riportano i risultati di diversi studi circa la ricetta giusta per la felicità. Ovviamente non si parla di un metodo per trovare la felicità quanto sulla possibilità che muoversi, darsi da fare, possa avere delle implicazioni circa la propria percezione di essere felici. Sarebbe una sorta di capovolgimento rispetto all’idea che basti pensare positivo per essere tali! Nell’articolo si accennano a diversi studi compiuti da diversi psicologi, che cercarono di tracciare quali potevano essere le caratteristiche personali che potevano far si che una persona realizzasse i suoi obiettivi (e fosse, per questo, felice). I diversi studi che vengono riportati andrebbero verso una direzione comune: bisognerebbe agire per raggiungere dei risultati percepiti come positivi. Probabilmente la possibilità di agire ha a che fare con il sentirsi attivi e non in balìa di evenienze sulle quali non possiamo fare nulla e che ci fanno sentire impotenti. Credo che più che una questione di agire, sia una questione di riuscire ad accompagnare testa e azione. Che senso avrebbe sennò agire senza che il pensiero accompagni quello che stiamo facendo? Il fatto di sentirsi in grado di muoversi e di raggiungere gli obietti che ci si è prefissati non può che far stare bene, anche solo per il fatto di non farci percepire l’immobilità rispetto ad un obiettivo che ci sta a cuore. Risulta, forse, precipitosa una distinzione tra pensare ed agire, dal momento che ognuna si riverbera nell’altra. Se agiamo e otteniamo risultati, stiamo meglio e questo rinforza il nostro muoverci. Se, viceversa, agiamo e non otteniamo nulla, stiamo male e forse non  più propensi a muoverci. 

All’interno dell’articolo del quale vi ho postato il link, si trova anche il collegamento con un altro articolo, sempre di Repubblica, che fa il punto su quali caratteristiche debba avere un piano per cercare di conquistare ciò che ci si è prefissi nella vita. Le caratteristiche sarebbero:

  1. concretezza (scegliere obiettivi che si è in grado di raggiungere),
  2. convinzione di farcela (se siamo i primi a non credere di potercela fare come si può sperare di centrare l’obiettivo?),
  3. realizzare un desiderio alla volta (cercando di capire quali sono le priorità o gli obiettivi più facilmente raggiungibili),
  4. non porre obiettivi lontani nel tempo (cercando di prefissare anche un ragionevole limite temporale per l’ottenimento di ciò che si vuole),
  5. trovare la giusta motivazione (naturalmente per cercare di ottenere ciò che vogliamo dovremo essere motivati ad ottenerlo!),
  6. organizzare le giornate ( di modo che l’obiettivo sia in parte strutturato in un tempo che permetta anche la pianificazione stessa del suo raggiungimento),
  7. l’ottimismo (ovvero la capacità di non lasciarsi abbattere dalle difficoltà che necessariamente si incontrano),
  8. non pensare al presente (cercare, cioè, di non fare un raffronto con la propria attuale realtà che può essere demotivante). Credo che questo elenco sia interessante soprattutto per la possibilità di dare una risposta concreta su come affrontare ed organizzare il ‘muoversi’. Non so se sia la ricetta della felicità. Probabilmente è solo la ricetta di una migliore organizzazione, pratica e cognitiva, sul come cercare di affrontare dei problemi.

Eccovi il link dell’articolo:

http://www.repubblica.it/scienze/2012/07/05/news/per_la_felicit_non_basta_pensare_positivo_servono_azioni_e_comportamenti_vincenti-38498506/?ref=HRERO-1

L’articolo è di Valeria Pini.

Che ne pensate?

A presto…

Fabrizio

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fabrizioboninu
fabrizioboninu
6 anni fa

Benvenuta Nina:) Totalmente condivisibile! Spesso agire sembra la cosa più difficile da fare. Tutto sembra portare a lasciar perdere e lasciare che le cose vadano come sembrano voler andare. Può anche essere questo sentirsi impotenti, non rilevanti, che fa ammalare il cuore! Grazie per il commento ( e per i complimenti!).

Nina
Nina
6 anni fa

il post è bello e certamente condivisibile in linea generale, però spesso capita che per quanto l’obiettivo fosse concreto ,potenzialmente raggiungibile, nonostante la forte motivazione, l’ottimismo a mille e ogni sforzo fatto… bè l’obiettivo sfugge e continua a sfuggire… così capita che il cuore s’ammala per quel desiderio cocente e purtroppo la mente (per quanto razionale ) finisce con il seguirlo …Quanta fatica poi bisogna fare per ritrovare un senso ..un equilibrio…mannaggia!! complimenti per il blog 🙂

rosanna anzalone
rosanna anzalone
6 anni fa

molto interessante e certamente con un fondamento di verità…ma come tutte le ricette ci vuole..un pizzico di magia. Certamente trovarsi un sistema da applicare è sempre un buon auspicio ma non non siamo solo ragione e questo non esserlo implica problematiche che non sempre sono facilmente risovibili con una pianificazione..come dice una nostra comune amica il cuore non è normale..non ragiona non pianifica, non applica raziocinio e segue degli impulsi ed io credo invece che tanto più siamo in grado di amare…tanto più riusciamo a risolvere una pienezza interiore che poi è quella che ci rende felici…grazie comunque e sempre per darci modo di comprendere che l’uomo è ricco di strumenti per un’evoluzione volt al benessere:)))

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