Succede. Ogni tanto succede. Ogni tanto succede che un Paese faccia passi avanti verso una ‘normalità’ da molti agognata e percepita come non più rinviabile. Talvolta succede anche in Italia. Peccato che, come spesso avviene, questo passo avanti venga fatto dalle sentenze, perché la classe politica, così spesso indegna rappresentante di questo Paese, non sia ancora riuscita a dare un benché minimo indirizzo sociale a cambiamenti che ormai avvengono da tempo. Di cosa sto parlando? Della ormai famosa, per molti famigerata, sentenza della Corte di Cassazione che stabilisce come, in una causa per l’affidamento di un figlio, il fatto che la mamma conviva con una donna, sua compagna, non costituisca motivo per negarle la custodia e anzi, riconosce che sia fondamentalmente un pregiudizio” il fatto che “sia dannoso per l’equilibrato sviluppo del bambino il fatto di vivere in una famiglia incentrata su una coppia omosessuale”. Vi rinvio a questo link per una lettura dell’articolo apparso sul sito di Repubblica. La corte riconosce così che non ci sono gli strumenti per affermare che un bimbo con una coppia di genitori dello stesso sesso stia ‘peggio’ che in una coppia eterosessuale. E aggiungo che non ci sono gli strumenti neanche per affermare che, altro pregiudizio da sfatare, i figli di una coppia omosessuale crescano inevitabilmente con problemi di identificazione, avendo entrambi i genitori dello stesso sesso, che diventino cioè da grandi omosessuali a loro volta. Anche perché, se la stessa logica ferrea fosse applicata su coppie eterosessuali, non si capirebbe come da coppie eterosessuali nascano figli omosessuali. Naturalmente è partito l’apriti cielo da tutte quelle associazioni che si battono per il riconoscimento di un unico assetto familiare e che non riescono neanche a contemplare le diverse sfaccettature che i rapporti tra le persone possono avere. Anche questa volta capofila della battaglia contro, è stato il Vaticano che, con la consueta attenzione, delicatezza, rispetto e riguardo per la vita delle persone coinvolte in vicende simili, per bocca di un suo alto rappresentante arriva a dire che ‘l’adozione dei bambini da parte degli omosessuali porta il bambino a essere una sorta di merce’ ( Vincenzo Paglia, presidente del dicastero vaticano per la famiglia, arcivescovo, Corriere della Sera, 13.01.13). A parte che non si capisce per quale motivo i bambini diventino merce in caso di affidamento a famiglie omosessuali, specificamente nel caso in questione, ci si è concentrati sul fatto che il padre del bambino fosse così inaffidabile che la Corte abbia scelto il ‘male minore’. E’ una bugia.
La Cassazione non ha optato per il male minore ma ha compiuto una scelta strategica basata sulla prospettiva migliore per il ragazzo, decretando ancora una volta, se mai ce ne fosse bisogno come non ci sono certezze scientifiche a questi preconcetti. Anzi a dire il vero esiste ormai una mole molto ampia di studi [1] che dimostra esattamente il contrario, e cioè che non esistono differenze nello sviluppo di bambini in coppie eterosessuali od omosessuali a nessun livello. Eppure non succede così spesso che questo sia un tema che la nostra classe politica abbia il coraggio di affrontare. E anche adesso, che ci ritroviamo sotto elezioni, e dovremmo prendere una decisione su chi guiderà questo paese, non sentiamo mai come intendono affrontare e risolvere alcuni temi di natura sociale che, accantonati o ignorati da troppo tempo, non possono essere più rinviati ne prorogati. Sappiamo tutto di spread, tasse, tassi, riforme fiscali ma un Paese non è solo economia. Certi temi devono semplicemente essere affrontati, devono essere prese delle decisioni che, mettendo da parte inutili e screditati pregiudizi e affrontando il tema da un punto di vista civile e maturo come questo Paese si vanta, spesso a torto, di essere, possa portare al riconoscimento dei diritti non solo dei minori, ma di migliaia di persone per le quali questa non è una battaglia di buone intenzioni ma riguarda la stessa vita, la sua organizzazione e il suo significato. Deve essere sanata una situazione che non può più essere tollerata. E sarebbe necessario che venisse affrontata dalla nostra classe dirigente, i nostri rappresentanti e non tramite sentenze e ricorsi. A volte succede che un Paese faccia passi verso la civiltà. A volte succede che un Paese faccia delle cose per TUTTI i suoi cittadini. A volte succede che i pregiudizi vengano abbattuti. A volte succede. Vorrei che succedesse decisamente più spesso.
A presto…
[1] Per chi volesse approfondire il tema, consiglio la lettura dell’esaustivo libro di Cristina Chiari e Laura Borghi (2009), Psicologia dell’Omosessualità, Carocci.
Tutti i diritti riservati
Questa sentenza ha dato vita ad un’intensa discussione l’altro giorno nello spogliatoio della mia palestra,conversazione che mi ha lasciato un pò stupita(ma non tanto in verità, ormai ho mangiato tanti panini..)perchè tutti consideravano normale che matrimonio e adozione non potessero essere concessi ad una coppia omosessuale e quando ho fatto notare quanto sia ingiusto la risposta è stata “per carità, anche loro devono avere tutti i diritti ed essere tutelati, ma non devono chiedere il matrimonio perchè quello è solo tra un uomo e una donna!Guai poi a mettere di mezzo i bambini che sarebbero scombussolati da una situazione cosi lontana dalla normalità”.Logicamente nessuno si poneva il problema che sia ipocrita concedere i diritti legati ad uno status a patto che non se ne utilizzasse il nome e ancor meno che si negasse di diritto qualcosa che biologicamente può avvenire dato che gli omossessuali non nascono sterili.
Logicamente non tutti sono contrari, ci sono i progressisti:”certo che possono adottare, sempre meglio che lasciare i bambini negli orfanotrofi!”o i prudenti “l’importante è che non facciano sesso di fronte ai bambini”( beh certo, c’è un filo di lungaggini burocratiche dietro un’adozione ma vuoi mettere la soddisfazione dopo? E certo questo non vale per gli etero che per attitudine non fanno sesso di fronte ai bambini).
Mi consola il fatto che fino a 50 anni fà chi non faceva battezzare i figli era guardato con curiosità e che 80 anni fà era inconcepibile mettere su famiglia senza essere sposati.Continueremo ad organizzarci diversamente le cose continueranno a cambiare e ci sembrerà che sia sempre stato cosi’.
Nel frattempo propongo a chi non può sposare il proprio compagno/a di organizzarsi adottandolo:si diventerebbe legalmente parenti garantendosi l’accesso in ospedale in caso di malattia della persona amata, la possibilità di decidere cosa fare delle sue spoglie,poter rimanere nella casa che si condivideva e ottenere l’accudimento dei figli:in base a quale norma lo stato potrebbe negare l’affido al fratello maggiorenne di un bambino rimasto orfano?
Succede…a volte succede…l’ultimo appello di speranza di questo ennesimo interessantissimo articolo che affronta un problema molto attuale ma che nasconde antichissime questioni…la nostra società si è tanto data da fare riguardo a studi ,ricerche ed approfondimenti per migliorare ogni condizione trascurando l’essenzialità umana che non è fatta di numeri, di politica, di statistiche nè di legislazioni.Duemila anni di condizionamenti religiosi hanno impedito all’uomo uno sviluppo culturale del proprio essere fatto di sentimenti, emozioni…non basta una legislazione mirata,nè una classe politic a risolvere questo grave problema purtroppo a mio avviso, malgrado sia comunque importante e necessario affrontarlo anche così…Intanto sarebbe ora che si cominciasse a parlare di persone e non sempre uomini e donne come fossimo schemi, fazioni o formule algebriche!e poi sicuramente sarebbe auspicabile parlare e parlarsi in modo anche educativo di sentimenti ed emozioni che pur essendo fondamentali in noi vengono o sbandierati come slogan da esibire o addirittura occultati quasi fossero una vergogna…non ne parliamo poi del sesso…sempre trattato come i cavoli a merenda ,senza mai riconoscerlo come importante sviluppo delle nostre capacità di amare in modo totale. Fin quando una società si rifiuta di riconoscere paritari diritti alle persone, aldilà delle loro decisioni sessuali è una società ammalata e priva di libertà che induce a comportamenti violenti per cui non è in grado di attuare forme di giustizia per nessuno, men che mai per i minori.Dovremmo piuttosto impegnarci ad una educazione all’amore, sia esso etero o no…l’amore non ha sesso, età, religione, colore..arriva dove vuole, come vuole e con chi vuole e..spesso purtroppo si ha difficoltà a comprenderlo ad accoglierlo..l’amore fa paura…figuriamoci se lo demonizziamo, lo schematizziamo, lo definiamo per categorie e ruoli…non si può politicizzare l’amore, nè renderlo una pianificazione per la continuazione della specie…sarebbe l’obbrobrio di una pseudo umanità alla deriva del suo senso più profondo…Ogni essere umano ha diritto di crescere con amore e nell’amore ovunque esso risieda e con tutte le difficoltà da affrontare, ma con amore e nulla più…se succede…bè se succede..avremo finalmente realizzato di essere persone libere e vere…grazie
BELLISSIMO articolo!! COMPLIMENTI!! e grazie per aver contribuito al tentativo di costruire un mondo migliore…